Un pomeriggio ricco di impegni, denso di appuntamenti, ma anche stimolante ed interessante per tutti, giocatori in campo ed allenatori, prima a seguire gli allenamenti e poi a lezione dal loro “capo”, Simone Pianigiani, coach dell’ItalBasket. Questa è stata in estrema sintesi la prima delle due GIORNATE AZZURRE, svoltasi a Bisceglie martedì 22 ottobre presso il PalaDolmen.
Pezzo forte della giornata naturalmente sono stati i 2 allenamenti, riservati ai 96/97 e 98/99, in cui si sono esibiti 3 ragazzi del nostro settore giovanile ben figurando e riscuotendo approvazione e complimenti da parte degli addetti ai lavori. Luca Amorese, Claudio Gatta e Simone Mascoli hanno lavorato agli ordini del preparatore atletico delle nazionali Cuzzolin e di coach Andrea Capobianco, impegnandosi senza risparmiarsi sotto l’occhio attento del nostro responsabile tecnico Franco Gatta e di coach Riccardo Lerro, presenti in tribuna assieme a numerosi altri tecnici, ex giocatori, anche importanti per la storia recente del nostro basket cittadino come Verile, Zecchino, Scoccimarro, Corvino, solo per citarne alcuni. Presente anche con una delegazione guidata dai responsabili tecnici Benny De Carlo ed Angela Del Vecchio anche il nostro settore minibasket.
Due allenamenti duri, ma anche istruttivi per i nostri ragazzi, che si sono confrontati con i migliori prospetti della provincia di Bari e Foggia carpendo tutti i suggerimenti di coach Capobianco e del suo staff e trovandosi a proprio agio nelle esercitazioni. Un successo quindi anche per il nostro staff coratino, presente in tribuna. A loro abbiamo chiesto un parere sul nostro avvio di stagione nei vari campionati e sulla situazione del basket giovanile pugliese.
Ecco quanto ci ha detto coach Gatta, responsabile tecnico del nostro settore giovanile, a riguardo: “Per quanto riguarda il nostro avvio stagionale con l’under 17 d’eccellenza direi che siamo partiti col piede giusto, con due successi contro due avversari molto buoni come Bari e Monteroni. Non dobbiamo però sentirci arrivati o appagati perché il campionato è appena agli inizi e di partite alla fine ne mancano ancora davvero troppe. Per quanto invece concerne il nostro basket giovanile direi che sono stati fatti dei grandi passi avanti ma è innegabile che rispetto alle regioni cestistiche per eccellenza come Lombardia ed Emilia siamo ancora distanti. Rispetto a 15 anni fa per esempio i nostri ragazzi sono fisicamente più prestanti, anche se mancano i lunghi proprio per una nostra conformazione fisica regionale, ma tecnicamente e tatticamente c’è ancora da lavorare e molto, anche se si vedono passi avanti in queste direzioni. A livello di organizzazione poi bisogna costruire strutture logistiche ed una rete interna nelle singole società e tra le varie società, cosi da potersi radicare bene sul territorio ed a livello nazionale. Noi a Corato speriamo in questi anni di poter cominciare a lavorare su questo all’interno del nostro settore giovanile.”
Anche con coach Riccardo Lerro, allenatore della nostra selezione under 15 d’eccellenza, è stata trattata la stessa tematica, ma con risvolti diversi, più legati alla figura dell’allenatore e del rapporto tra i ragazzi ed il professionismo. “Quella in cui ci troviamo ad operare come settore giovanile”, – ci dice coach Lerro – “è una età particolare e delicata. Il periodo fra i 13 ed i 18 anni è cruciale per gli adolescenti. A questa età i ragazzi sognano in grande ma si abbattono altrettanto facilmente. Anche in campo sportivo ovviamente. Si credono subito pronti per il grande salto anche quando non lo sono. Per questo è fondamentale la programmazione, ovvero guidarli passo dopo passo senza accelerarne troppo il processo di crescita. Una società deve essere brava in questo, resistendo ad eventuali sirene e dosando i propri ragazzi, facendoli compiere le scelte giuste. Spesso in tal senso anche le sconfitte sono salutari. Meglio perdere qualche partita in più a livello giovanile se questo vuol dire formare ragazzi dentro ma soprattutto anche fuori dal campo. A tal proposito penso che anche il nostro ruolo, quello dell’allenatore, ricopra una grande importanza. Spesso siamo noi i primi a pensare al risultato ed alla nostra carriera e ci dimentichiamo che il nostro compito a questi livelli è prima educare e formare che vincere. Un buon coach credo questo debba sempre tenerlo a mente, e preparare i ragazzi alle eventuali delusioni a cui andranno incontro al loro arrivo in prima squadra. Non sempre chi fa la differenza nella sua categoria giovanile poi la fa anche tra i senior quindi dobbiamo essere noi i primi a saperlo per preparare al meglio i nostri ragazzi ad avere sempre i piedi per terra e la testa sulle spalle.”
Chiusura con le parole dell’ospite più atteso, coach Simone Pianigiani, allenatore della nazionale italiana di basket, arrivato nel corso del pomeriggio per assistere agli allenamenti e presiedere poi un clinic per allenatori e istruttori minibasket. Queste le parole che il nostro coach ci ha rilasciato sull’utilità delle Giornate Azzurre: “Senza dubbio sono iniziative molto positive anche se siamo solo all’inizio. È molto importante che queste giornate arrivino dopo l’entusiasmo che abbiamo acceso con la nostra partecipazione all’Europeo per evitare che questa fame di pallacanestro si disperda. È nostra intenzione anzi rafforzarla con un contatto sempre più frequente sul territorio con le società ed i nostri ragazzi, portando anche i giocatori della nostra nazionale per incentivare questo entusiasmo.” Sulla difficoltà dei ragazzi giovani di imporsi a grandi livelli e diventare importanti nelle grandi squadre questa l’opinione di coach Pianigiani: “è una questione importante ed ancora irrisolta. C’è un momento di buco tra la fine delle giovanili e l’arrivo a giocare con continuità in prima squadra. Qui le società devono essere brave a continuare a far crescere il ragazzo e tutti, federazione compresa, devono continuare a sostenere e valorizzare il ragazzo anche con tornei internazionali e rappresentative come quelle giovanili che diano visibilità e facciano acquisire esperienza internazionale. Oggi infatti le nazionali sono punti di partenza e non di arrivo ed è quindi tramite le nazionali che i giocatori impressionano i club e riescono ad ottenere da loro la fiducia necessaria per esplodere”.
A breve inoltre sui nostri canali multimediali saranno disponibili i video di questa giornata con le interviste esclusive tra cui quella di coach Pianigiani. Per questo servizio l’ufficio stampa e comunicazione e l’intera società ringraziano di cuore l’operatore Salvatore Tempesta per la grande professionalità e disponibilità dimostrata oltre che per le riprese effettuate ed il montaggio delle stesse.
Cataldo Papagno, Giuseppe Strippoli UFFICIO STAMPA NUOVA MATTEOTTI E SCUOLA BASKET CASILLO